Lo spazio fisico non è un concetto soggettivo, rappresenta un fatto oggettivo.
Spazio sacrificato per far posto al set fotografico presso la Concessionaria Audi prima Scelta Plus di Vigo in Spagna
All’interno di una rivendita d’automobili lo spazio è il Totem, quasi, sacro. Le auto hanno la priorità su tutto: scrivanie, sedie, macchine per il caffè, uffici modulari in vetrocamera. Se fosse possibile potervi rinunciare, anche le colonne portanti dell’edificio sarebbero sacrificate pur di far posto ad un’auto in più. Ma c’è modo e modo di pensare a – come fare spazio -. ad esempio vendendo un 10% in più di vetture, si avrebbe un 10% di spazio libero per ospitare altri modelli.
Quindi perché vedere ciò che occupa spazio, solo come una sottrazione al numero di auto potenzialmente allocabile? Una macchina del caffè è certamente un costo per un Dealer Auto, ma può rappresentare per molti venditori un’opportunità per entrare in confidenza con i clienti con la scusa di fare un break, dimostrando la propria ospitalità. Un’ordinata serie di uffici a vista, separati solo da eleganti vetrate che occupano spazio nel mezzo di una vasta area espositiva, certamente impediranno l’esposizione di svariati modelli di automobili, ma sicuramente mostreranno al cliente la capacità organizzativa dell’azienda.
Spazi più larghi tra le vetture, siamo certi che siano uno spreco? Sono in molti ad apprezzare un passaggio comodo tra le vetture che renda agevole l’apertura di una portiera, senza contare che lasciar spazio alla bellezza di un modello che merita di essere ammirato, può fare la differenza in una vendita.
Quando poi entriamo nel merito e parliamo dello spazio riservato alla fotografie delle vetture da pubblicizzare sui vari siti di annunci online, ecco che si apre un mondo piuttosto variegato.
Facciamoci un paio di domande: 1) relegare in un angolo, a volte nemmeno troppo curato, lo spazio dedicato alla fotografia dei modelli d’occasione da mettere online, siamo sicuri che sia la scelta migliore o l’unica scelta possibile? 2) può bastare oggi una foto scattata alla bene meglio, cercando di inquadrare il soggetto con la migliore prospettiva, perché un utente online ci selezioni tra le varie opzioni?
Ma anche chi è convinto che basti solo una spazio sufficientemente ampio per risolvere la questione fotografica potrebbe essere in errore. C’è anche chi usa lo spazio o gli spazi dedicati alla fotografia, in funzione del numero di auto presenti in un determinato momento. Mi è capitato più di una volta, mentre visitavo Dealer in tutta Europa, di vedere in faccia la disperazione degli addetti alla gestione del parco auto, davanti a file di bisarche cariche di auto ancora da scaricare; “e ora queste dove le mettiamo”?.
Vetture in attesa di essere consegnate
Questa immagine, per chi legge, suonerà probabilmente familiare.
Ma non può essere la risposta ad una scelta inevitabile di rinuncia a qualsiasi altra opzione che contempli uno spazio da dedicare alla fotografia. Resta, ed è una questione di priorità, che varrebbe la pena mettere sul tavolo altre opzioni.
Non è più il tempo dell’approssimazione o dell’improvvisazione. Quindi, se è vero che nessun Dealer metterebbe mai in vetrina un’auto sporca e mal illuminata, deve essere chiaro a tutti che le auto d’occasione finiscono tutte in vetrina. Anzi, sappiamo bene che oggi non si visitano i siti web solo attraverso il computer di casa, lo si fa ovunque con altri device come tablet e smartphone, seduti al tavolo di un bar, in uno spogliatoio di calcetto, in un negozio mentre si visita il dealer auto medesimo.
Possiamo dunque affermare che le auto usate finiscono in più vetrine, ognuna con caratteristiche peculiari. Eppure, non sembrano ricevere le medesime attenzioni e cura di un’auto esposta in vetrine o nel salone dell’usato.
Parlando con importanti Dealer di settore e con responsabili di case auto, non è mai stata in discussione l’importanza di pubblicare sul sito e sui portali di annunci delle buone fotografie. Tutti concordano che una foto ben fatta, contribuisca al buon esito di un contatto.
La convinzione che però ho maturato è che sia un equivoco di fondo. La domanda che mi sono posto spesso è: – abbiamo la stessa percezione di cosa significhi una “foto ben fatta”? Stiamo esaminando l’immagine dallo stesso punto di vista? – Bene, la sensazione a volte, è di parlare due lingue diverse. E, spesso ho percepito che il mio interlocutore volesse significarmi un altro concetto, come se volesse dirmi: “per il tempo che ci ho dedicato e che intendo dedicarci, questa foto per me è “ben fatta”.
L’alibi di avere – altre priorità -, perché di alibi si tratta, è a mio avviso pericoloso. Sottende un immutabile corso delle cose. Come se ci trovassimo trasportati dalla corrente. Per ogni Dealer è la corsa al raggiungimento del budget la direzione dove scorre impetuoso il fiume. Questa è la vera ragione che avvolge e riempie di significato un termine astratto come “priorità”. Ma attenzione, a volte la corrente impetuosa ci può travolgere.